Cgil Cisl e Uil: “Il sindaco non soffi sul malcontento e affronti i problemi”

Le segreterie provinciali di Trieste di Cgil Cisl Uil, con i segretari Michele Piga, Luciano Bordin e Giacinto Menis, hanno rilasciato la seguente nota sulla manifestazione di protesta in piazza Unità :
La situazione denunciata dagli imprenditori e dai lavoratori che
hanno manifestato ieri sera a Trieste, in una piazza composta da
varie anime, richiede strumenti e tempi di sostegno adeguati, per
garantire la sopravvivenza di tante imprese e posti di lavoro.
Imprese che nella grande maggioranza dei casi hanno rispettato le
regole, anche attraverso pesanti investmenti e sacrifici, per poter
continuare a dare servizi e lavoro anche in una condizione di
emergenza sanitaria.
Siamo pertanto di fronte a problemi
drammaticamente reali, così com’è drammaticamente reale
l’esigenza di contrastare la crescita allarmante dei contagi e dei
ricoveri, che rischia in breve tempo di superare la capacità  di
risposta del nostro sistema sanitario e socio-assistenziale, a
Trieste come in regione e nel resto del paese. I dati sulla crescita
dei contagi fotografano una situazione già  di sofferenza, aggravata
dalle carenze di personale, dal riemergere del virus nelle residenze
per anziani e disabili, dalle oggettive difficoltà  di gestire il
fabbisogno di tamponi e la tracciatura dei contagi: tutti fatori che
rischiano di determinare un nuovo fallimento sul versante delle
strategie anti-Covid.
La
situazione nel paese è molto critica, come dimostrano le proteste
che coinvolgono molte città  da nord a sud, e può essere gestita
solo tenendo insieme i temi dell’economia e del lavoro con la
tutela della salute pubblica come bene primario e come precondizione
per la stessa tenuta economica e occupazionale del paese. Ecco perché
diventa centrale il confronto tra Governo e parti sociali, sede
prioritaria dove cercare di trovare una soluzione capace di
contemperare le due esigenze, in un clima che resti caratterizzato,
come è stato in occasione della prima ondata, da una forte coesione
sociale, fondamentale per superare anche questa nuova fase di crisi. Troviamo
pericoloso, sotto questo profilo, la condotta del sindaco Dipiazza.
Non solo per l’atteggiamento tenuto e per le parole pronunciate
durante la manifestazione di ieri, ma anche per la totale inerzia sul
fronte delle misure per far fronte alla pandemia, si trattasse di
politche sociosanitarie, di scuola, di trasporto pubblico. Assente
nel confronto sulle politiche di bilancio, tanto sul fronte delle
imposte e tariffe locali quanto su quello dell’assistenza. Vanno
individuate le priorità  di spesa a sostegno di imprese e lavoratori
senza cercare scorciatoie per un consenso immediato.
È
da questa estate che chiediamo invano un confronto sulle emergenze
che incombono su sanità , economia e sociale: il sindaco, invece che
soffiare sul malcontento delle vittime dell’emergenza sanitaria,
batta un colpo e incomincia ad occuparsi dei problemi reali di
Trieste e dei triestini.