1500 posti a rischio in città , Cgil Cisl e Uil in piazza

Un forte appello di Cgil, Cisl e Uil per salvare i 1500 posti di
lavoro a rischio in città  è arrivato venerdì 15 novembre, quando i
rappresentanti sindacali hanno dato vita a un partecipato presidio
davanti al Comune di Trieste. Una manifestazione voluta soprattutto
per fare pressing sul sindaco Dipiazza affinché agisca subito per
salvare i posti a rischio.
Cgil Cisl e Uil hanno sottolineato quanto
sia grave che il
sindaco decida di nascondere la testa sotto la sabbia, promettendo
posti di lavoro in altri settori, diversi da quello industriale, che
non ci sono, rinunciando a utilizzare gli strumenti a sua
disposizione per contribuire ad affrontare con responsabilità  la
crisi in atto».
Per Michele Piga, segretario della Cgil di Trieste,
«La crisi è trasversale e strutturale perché ci sono carenze sia
sul fronte degli investimenti, sia sul piano organizzativo. Il nostro
territorio è attrattivo ma va reso tale sotto tutti i punti di
vista, risolvendo per esempio il problema del sito inquinato,
prendere in mano quella che era l’azione dell’Ezit e riprendere il
ragionamento sul Porto Vecchio. Dipiazza deve prendere atto della
crisi e impegnarsi per fare squadra tutti assieme».
Piga ha anche
sottolineato come al termine del confronto il sindaco si è reso disponibile ad avviare una serie di incontri su tutti gli elementi economici, quelli di prospettiva, confronto sociale e crisi, soprattutto sull’effetto che quest’ultima può avere
sul sociale, con impegno di entrambe le parti a trovare una condivisione su tutti i temi. Il tema sociale, quello dei riflessi dell’industria sull’economia e la buona occupazione ritornano quindi
a piena dignità  nella discussione della giunta comunale. «Abbiamo
richiesto un impegno a tutti i livelli – dice Piga – sia sul piano
del territorio del comune, sia sul confronto istituzionale per quel
che riguarda l’area di crisi industriale complessa. Sarà  un
confronto sull’economia nel suo senso più ampio, in tutti i suoi
aspetti: questo significa pensare al territorio e ad uno sviluppo
omogeneo. Oggi usciamo con la certezza che il Sindaco non si sottrae
ad un confronto generale e, soprattutto, non si sottrae all’impegno
con l’industria.