Pensioni anticipate per esposti all’amianto, la proposta Cgil arriva a Roma

Il segretario della Cgil di Trieste Michele Piga ha annunciato che è arrivata al governo la proposta di emendamento del sindacato per la finestra di pensionamento anticipato per gli esposti amianto, una misura che riguarda 800 lavoratori del territorio. 
Piga ha avuto una serie di incontri con alcuni parlamentari del territorio, che hanno promesso supporto alla proposta. «Da anni abbiamo ripreso in mano la questione amianto – afferma il segretario della Cgil di Trieste – cerchiamo di ragionare su tutti gli aspetti della questione amianto: salute, sicurezza, ambiente, previdenza sociale. La legge 257 del 1992, che ha messo al bando l’amianto, prevedeva il riconoscimento di cinque anni di benefici previdenziali per i lavoratori che fossero stati esposti almeno per un decennio. Dal 2005, però, tempi del governo Berlusconi, questa possibilità  è venuta meno». 
Piga segnala anche che se In molte province d’Italia il numero di malattie asbesto-correlate è in calo, questo non è vero per otto province, tra le quali Trieste e Gorizia: «Questo perché in molti casi i lavoratori non sapevano nemmeno di essere stati esposti. Penso a casi come quello dell’ex Olcese o della Tirso. In situazioni del genere l’esposizione può essersi protratta anche oltre il 1992. Dal 1990 al 2017 nella provincia di Trieste abbiamo avuto 1780 casi di malattie asbesto-correlate certificate dalla Medicina del lavoro. Soltanto nell’ultimo anno abbiamo avuto 111 casi. È evidente che bisogna aprire una finestra per consentire l’accesso ai benefici previdenziali. Noi abbiamo preso contatto con 800 lavoratori che potrebbero essere interessati da una misura del genere». 
La Cgil ha quindi elaborato una proposta di emendamento che da anni presenta ai parlamentari in estate, in vista della legge di bilancio, per riaprire i termini per il pensionamento anticipato nelle otto province in cui il numero di malattie è in aumento. Quindi anche Trieste e Gorizia. «Noi continueremo a mobilitare i lavoratori – promette Piga – e a monitorare l’operato degli eletti. Questa è una battaglia che non abbandoneremo mai».