La Filcams Cgil: da Mediaworld una condotta antisindacale

Chiara Coletti della Filcams Cgil denuncia un comportamento antisindacale da parte di Mediaworld. Come noto, sul punto vendita di Trieste incombe lo stesso rischio che riguarda tutta la catena a livello nazionale: la chiusura a causa di una situazione economica difficile della società  Mediamarket, che gestisce i negozi del marchio. Sabato 3 marzo è stato quindi indetto uno sciopero uno dei dipendenti da parte di Filcams Cgil, scontocodici, Fisascat Cisl e Uiltucs con lo scopo di contrastare le politiche previste dall’azienda per fronteggiare una crisi interna. Uno sciopero che ha riguardato anche i dipendenti di Trieste, ma il negozio delle Torri ha proseguito la sua regolare attività , anche in seguito alla chiamata di alcuni dipendenti da Udine per coprire i turni degli scioperanti. «Sono stati chiamati altri dipendenti da altri punti vendita, il che costituisce un comportamento antisindacale», ha denunciato appunto Chiara Coletti di Filcams Cgil. Lo sciopero prendeva di mira anche la decisione di eliminare a partire dal 1° maggio, Festa dei lavoratori, le maggiorazioni per il lavoro domenicale e di non riconoscere più il bonus presenza. Il taglio dei bonus previsto metterebbe in seria in difficoltà  specialmente i lavoratori con un contratto part-time. «Questo tipo di contratto – spiega la sindacalista Coletti – a Trieste è utilizzato soprattutto da donne, molte mamme single, che lavorano solo nei fine settimana e che grazie a quei bonus riuscivano a portare a casa uno stipendio».