Giù le mani dal Primo Maggio. I sindacati dicono no a ogni strumentalizzazione

Giù le mani dalla festa del lavoro. È quanto ribadiscono le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil dopo le polemiche scatenate dalla presenza di stelle rosse  e altri simboli evocativi della ex Jugoslavia durante il corteo del Primo Maggio. Dietro al caso, denunciano Cgil, Cisl e Uil, l’improvvida mozione approvata pochi giorni prima della manifestazione dal Consiglio comunale di Trieste, testa a introdurre divieti e limitazioni su bandiere e striscioni, già  duramente criticata la scorsa settimana dai sindacati. «Come previsto  ““ denunciano i segretari di Cgil, Cisl e Uil ““ la mozione del consiglio comunale ha risvegliato antiche contrapposizioni politiche, ancora irrisolte, che fanno parte della storia di questo territorio». 
Altrettanto ferma la critica a ogni strumentalizzazione del corteo, di qualsiasi segno essa sia. «Il 1° Maggio  ““ si legge ancora nella nota unitaria delle segreterie provinciali ““ si celebra la festa del lavoro, all’insegna dell’unità , della solidarietà  e dell’impegno per il progresso sociale. Chi ha ostentato in piazza simboli che riaprono ferite e risentimenti ancora vivi in questo territorio non rappresenta i valori che Cgil, Cisl e Uil hanno festeggiato insieme alla stragrande maggioranza dei cittadini. A tutti ribadiamo, ancora una volta, che il Primo Maggio è e deve restare la festa dei lavoratori e del lavoro».