Amianto, a Trieste trend in ascesa per le malattie correlate

La Cgil di Trieste ha organizzato martedì 17 maggio un’iniziativa pubblica presso la Sala Auditorium del Molo IV, dedicata al problema amianto e denominata “Amianto a Trieste – La maledizione del passato come lezione per il futuro”. Un appuntamento nel quale il  sindacato ha voluto descrivere gli effetti della fibra sul territorio triestino, presentare dati sulle attività  risarcitorie e sollecitare impegni precisi da parte dei parlamentari regionali. A parlare è il segretario organizzativo della Cgil di Trieste, Michele Piga: «In ambito nazionale, i casi di neoplasie correlate all’amianto sono in costante calo (dai 657 del 2012 ai 414 del 2014 ) mentre a Trieste come nell’Isontino, i casi accertati descrivono un trend in ascesa e che segnano il nostro territorio con circa 60 casi l’anno. Cifre queste, che vengono ahimè consolidate dal dato delle altre malattie professionali correlate, come ispessimenti pleurici e placche che anch’esse sono figlie di quella che abbiamo definito come la “maledizione del passato”. Abbiamo voluto chiamarla così perché la nostra provincia è stata caratterizzata da una storia economica lavorativa rilevante accompagnata nel corso degli anni dalla presenza della fibra di amianto. Maledizione perché, in tanti e inconsapevoli, hanno dato, attraverso il loro lavoro, benessere e ricchezza a questo territorio, pagando molto più tardi il prezzo di quegli anni, l’amianto è un nemico subdolo che presenta il conto anche 30 o 40 anni dopo essersi insinuato nel corpo. Abbiamo cercato di ricostruire le potenziali esposizioni sino al 92, anno della messa al bando dell’amianto in Italia e, mettendo insieme i dati occupazionali delle attività  portuali, della naval-meccanica, della motoristica, dell’edilizia, della petrolchimica e della siderurgia abbiamo calcolato approssimativamente circa 50.000 persone che in varia misura sono state esposte nell’arco di trent’anni. Del resto ad oggi nel registro esposti amianto a Trieste si sono iscritti circa 10mila cittadini, che testimoniano le reali proporzioni della sfida».