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12/11/2022

Spegnimento onde medie, la Slc Cgil chiede la riaccensione

Lo spegnimento delle frequenze in onda media dei programmi prodotti dalla Sede RAI per il FVG ha provocato un significativo disagio da parte degli utenti in regione e nell’area set-tentrionale dell’Adriatico, privandoli del diritto all’informazione pubblica. La riaccensione dei segnali in OM si rende pertanto assolutamente necessaria e deve mantenersi per il tempo necessario alla disposizione di nuovi strumenti tecnologici conside-rando nel contempo l'alfabetizzazione degli utenti ai nuovi supporti di ascolto. In tal senso gli obblighi alla disposizione ed alla tempistica di attivazione delle nuo-ve tecnologie (DAB+) andrebbero inseriti nelle specifiche Convenzioni tra il Diparti-mento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio e RAI, considerato anche che le suddette Convezioni sono scadute il 31 ottobre scorso.
L'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) il 27 luglio scorso ha pubblicato la Delibera n. 286/2022/CONS relativa al nuovo piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione sonora DAB+. Ma i risultati ottenuti con questa delibera non possono essere completamente applicati nei bacini del versante adriatico, in quanto non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo di coordinamento almeno con Slovenia e Croazia. Affrontare il tema ad un tavolo di trattativa fra Stati prevedendo la fattibilità di trasmissioni transfrontaliere anche sul circuito DAB+ arricchirebbe lo spazio transfrontaliero continuando a fare da ponte tra lingue e culture che costituiscono l’orizzonte culturale dell’Adriatico settentrionale.
Nel contempo si rende necessaria una mappatura dettagliata ed aggiornata della copertura e della qualità dei segnali in modulazione di frequenza (FM) al fine di eliminare le zone d’ombra con soluzioni ad integrazione del sistema di diffusione in FM. Lo spegnimento delle Onde Medie ha prodotto infatti un vulnus da non sottovalutare non solo in termini di ascolto ma soprattutto di mantenimento della lingua e della cultura italiana anche nei territori della CNI - Comunità Nazionale Italiana in Croazia (e ovviamente anche in Slovenia e in Montenegro). L'improvviso spegnimento senza l'attuazione da parte della Sede RAI per il FVG di una campagna preventiva e di preparazione alle nuove tecnologie d'ascolto ha prodotto anche un senso di scoramento e di lontananza della CNI nei confronti della Nazione madre (termine usato in senso di vera e propria appartenenza dalla CNI). Lo stesso vale per la minoranza slovena in Italia, per la quale Radio Trst A significa uno dei baricentri informativi e culturali principali.
A tutto ciò si aggiunge la scarsa qualità dei segnali televisivi riferita al canale 810 dedicato ai programmi regionali in friulano, italiano e sloveno, che necessita di una soluzione adeguata, ovvero che osservi gli stessi standard qualitativi dei principali canali nazionali RAI. In tal senso l’assegnazione ai programmi regionali del canale sperimentale della quarta rete (canale 103) o lo spegnimento della ripetizione dei programmi televisivi della Valle d’Aosta sul Multiplex dedicato ai canali RAI in FVG permetterebbero un primo, significativo ed immediato miglioramento in termini di qualità.
Infine il volume di lavoro riferito alla programmazione in lingua friulana richiede spazi lavorativi ed apparecchiature adeguati, oltre alla crescente richiesta da parte degli utenti di strisce informative quotidiane radiofoniche nonché televisive e allo stesso tempo considerata l’evoluzione delle tecnologie e dell’appetibilità che tale offerta significa per gli utenti più giovani, reputiamo necessaria la modernizzazione del portale Internet delle Strutture di programmazione e l’ampliamento dell’offerta con programmi radiofonici in video streaming. Ciò si traduce in risorse tecnologiche ed umane dedicate, oltre alla necessità dello sviluppo di un’autonomia editoriale e creativa snellita dai protocolli aziendali. Nel proseguio chiederemo unitariamente l’accensione delle OM ai ministeri competenti e alla RAI. A seguito delle risposte che riceveremo valuteremo unitariamente tutte le iniziative da intraprendere.