Spegnimento onde medie, la Slc Cgil chiede la riaccensione

Lo spegnimento
delle frequenze in onda media dei programmi prodotti dalla Sede RAI
per il FVG ha provocato un significativo disagio da parte degli
utenti in regione e nell’area set-tentrionale dell’Adriatico,
privandoli del diritto all’informazione pubblica. La riaccensione
dei segnali in OM si rende pertanto assolutamente necessaria e deve
mantenersi per il tempo necessario alla disposizione di nuovi
strumenti tecnologici conside-rando nel contempo l’alfabetizzazione
degli utenti ai nuovi supporti di ascolto.
In tal senso gli
obblighi alla disposizione ed alla tempistica di attivazione delle
nuo-ve tecnologie (DAB+) andrebbero inseriti nelle specifiche
Convenzioni tra il Diparti-mento per l’informazione e l’editoria
presso la Presidenza del Consiglio e RAI, considerato anche che le
suddette Convezioni sono scadute il 31 ottobre scorso.
L’AGCOM (Autorità 
per le Garanzie nelle Comunicazioni) il 27 luglio scorso ha
pubblicato la Delibera n. 286/2022/CONS relativa al nuovo piano
nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di
radiodiffusione sonora DAB+. Ma i risultati ottenuti con questa
delibera non possono essere completamente applicati nei bacini del
versante adriatico, in quanto non è stato ancora raggiunto un
accordo definitivo di coordinamento almeno con Slovenia e Croazia.
Affrontare il tema ad un tavolo di trattativa fra Stati prevedendo la
fattibilità  di trasmissioni transfrontaliere anche sul circuito DAB+
arricchirebbe lo spazio transfrontaliero continuando a fare da ponte
tra lingue e culture che costituiscono l’orizzonte culturale
dell’Adriatico settentrionale.
Nel contempo si
rende necessaria una mappatura dettagliata ed aggiornata della
copertura e della qualità  dei segnali in modulazione di frequenza
(FM) al fine di eliminare le zone d’ombra con soluzioni ad
integrazione del sistema di diffusione in FM. Lo spegnimento delle
Onde Medie ha prodotto infatti un vulnus da non sottovalutare non
solo in termini di ascolto ma soprattutto di mantenimento della
lingua e della cultura italiana anche nei territori della CNI –
Comunità  Nazionale Italiana in Croazia (e ovviamente anche in
Slovenia e in Montenegro). L’improvviso spegnimento senza
l’attuazione da parte della Sede RAI per il FVG di una campagna
preventiva e di preparazione alle nuove tecnologie d’ascolto ha
prodotto anche un senso di scoramento e di lontananza della CNI nei
confronti della Nazione madre (termine usato in senso di vera e
propria appartenenza dalla CNI). Lo stesso vale per la minoranza
slovena in Italia, per la quale Radio Trst A significa uno dei
baricentri informativi e culturali principali.
A tutto ciò si
aggiunge la scarsa qualità  dei segnali televisivi riferita al canale
810 dedicato ai programmi regionali in friulano, italiano e sloveno,
che necessita di una soluzione adeguata, ovvero che osservi gli
stessi standard qualitativi dei principali canali nazionali RAI. In
tal senso l’assegnazione ai programmi regionali del canale
sperimentale della quarta rete (canale 103) o lo spegnimento della
ripetizione dei programmi televisivi
della Valle d’Aosta sul Multiplex dedicato ai canali RAI in FVG
permetterebbero un primo, significativo ed immediato miglioramento in
termini di qualità .
Infine il volume di
lavoro riferito alla programmazione in lingua friulana richiede spazi
lavorativi ed apparecchiature adeguati, oltre alla crescente
richiesta da parte degli utenti di strisce informative quotidiane
radiofoniche nonché televisive e allo stesso tempo considerata
l’evoluzione delle tecnologie e dell’appetibilità  che tale
offerta significa per gli utenti più giovani, reputiamo necessaria
la modernizzazione del portale Internet delle Strutture di
programmazione e l’ampliamento dell’offerta con programmi
radiofonici in video streaming. Ciò si traduce in risorse
tecnologiche ed umane dedicate, oltre alla necessità  dello sviluppo
di un’autonomia editoriale e creativa snellita dai protocolli
aziendali.
Nel proseguio
chiederemo unitariamente l’accensione delle OM ai ministeri
competenti e alla RAI. A seguito delle risposte che riceveremo
valuteremo unitariamente tutte le iniziative da intraprendere.