La sfida di Trieste parte dai giovani e dalle donne

La Cgil di Trieste ha chiuso il 2021 con la conferenza stampa di fine
anno dalla sede provinciale di via Pondares. Il sindacato ha
registrato nel capoluogo un aumento degli iscritti rispetto all’anno
precedente (+2,5% sugli attivi) e assicurato una maggior presenza sul
territorio in termini di servizi (+3%).
Al termine di un
anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria e dalla pandemia, il
segretario Michele Piga si è soffermato sull’importanza delle
questioni sociali ed economiche, centrali nell’impostazione del
PNRR in un contesto di crescenti disuguaglianze e di calo demografico
territoriale (Trieste ha perso 7000 abitanti tra i 30 e i 45 anni
negli ultimi 5 anni) All’inizio
dell’anno la Cgil ha rilanciato con Cisl e Uil la discussione sulla
sede Inps regionale, su cui ad oggi è necessario un intervento
politico per scongiurare il rischio della chiusura e
dell’accorpamento con il Veneto.
Un percorso unitario è stato
messo in campo anche in Tribunale, per ottenere l’accordo in merito
alle vertenzialità  legate allo sblocco dei licenziamenti. Sul Green Pass
abbiamo lavorato in estate, segnalando una scarsa adesione alla
campagna vaccinale e proponendo hub dedicati a tamponi e vaccini,
abbattendo i costi dei tamponi e promuovendo azioni di informazione e
divulgazione. Proposte che hanno trovato la resistenza di certe parti
datoriali e con un giudizio di insufficienza di Asugi rispetto alle
politiche vaccinali. Analizzando i dati
del mercato del lavoro, a fronte di una tenuta complessiva si
evidenzia una forte debolezza sui giovani e sulle donne per quanto
riguarda contratti precari e part time involontari. Insistiamo sulla
necessità  dell’entrata in vigore del protocollo degli appalti, con
l’obiettivo di dare risposte salariali alle crescenti
disuguaglianze sociali.
In ambito sanitario,
la Cgil di Trieste ha espresso un giudizio negativo sull’ultimo
atto aziendale che cambia radicalmente l’organizzazione sanitaria
del territorio e penalizza in particolar modo Trieste e la sua
esperienza storica. Per quanto riguarda l’economia, crediamo sia
fondamentale rafforzare un modello di industria eco-sostenibile in
relazione con i traffici Porto.
A Muggia, il
coordinamento Cgil ha coinvolto la cittadinanza sull’importante
questione del nuovo Laminatoio delle Noghere, progetto previsto nel
2027. Come da campagna
nazionale abbiamo promosso in regione le assemblee su fisco e
previdenza, per aggredire il tema delle diseguaglianze con una
proposta sostenibile in linea con i sistemi previdenziali europei.
Proposta che è culminata con lo sciopero generale Cgil e Uil il 16
dicembre 2021.
Pertanto elenchiamo
qui di seguito gli obiettivi sindacali per il 2022
1) Chiudere il
protocollo appalti con il Comune di Trieste per dare risposte di
salario e di diritti ai soggetti che erogano servizi pubblici.
2) Alla luce della
delibera regionale del 23 dicembre 2021 mettere mano all’atto
aziendale di ASUGI attraverso un confronto partecipativo, per
difendere e rilanciare la sanità  pubblica territoriale e dare
risposte alle fasce più deboli della popolazione.
3) Rafforzamento e
rilancio dell’industria in connessione con le attività  del porto
e in relazione con gli investimenti ambientali e energetici del PNRR
(500 milioni per Trieste.
4) Promuovere
processi partecipativi con soluzioni non predefinite per quanto
riguarda urbanistica e progettazione: la cabinovia non ci convince
per motivi di compatibilità  ambientale e sostenibilità 
finanziaria. Bisogna ascoltare la cittadinanza (il 52% dei cittadini
utilizza la mobilità  privata).
“Su questo
territorio manca un profondo e reale confronto con associazioni
sociali economiche sindacali come punto reale di progettazione e
sintesi per il territorio – sono le parole del Segretario Michele
Piga – La sfida del PNRR è recuperare le distanze sociali e le
disuguaglianze per offrire opportunità  e sicurezza ai nostri
giovani”.