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24/12/2021

La sfida di Trieste parte dai giovani e dalle donne

La Cgil di Trieste ha chiuso il 2021 con la conferenza stampa di fine anno dalla sede provinciale di via Pondares. Il sindacato ha registrato nel capoluogo un aumento degli iscritti rispetto all’anno precedente (+2,5% sugli attivi) e assicurato una maggior presenza sul territorio in termini di servizi (+3%).
Al termine di un anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria e dalla pandemia, il segretario Michele Piga si è soffermato sull’importanza delle questioni sociali ed economiche, centrali nell’impostazione del PNRR in un contesto di crescenti disuguaglianze e di calo demografico territoriale (Trieste ha perso 7000 abitanti tra i 30 e i 45 anni negli ultimi 5 anni) All’inizio dell’anno la Cgil ha rilanciato con Cisl e Uil la discussione sulla sede Inps regionale, su cui ad oggi è necessario un intervento politico per scongiurare il rischio della chiusura e dell’accorpamento con il Veneto.
Un percorso unitario è stato messo in campo anche in Tribunale, per ottenere l’accordo in merito alle vertenzialità legate allo sblocco dei licenziamenti. Sul Green Pass abbiamo lavorato in estate, segnalando una scarsa adesione alla campagna vaccinale e proponendo hub dedicati a tamponi e vaccini, abbattendo i costi dei tamponi e promuovendo azioni di informazione e divulgazione. Proposte che hanno trovato la resistenza di certe parti datoriali e con un giudizio di insufficienza di Asugi rispetto alle politiche vaccinali. Analizzando i dati del mercato del lavoro, a fronte di una tenuta complessiva si evidenzia una forte debolezza sui giovani e sulle donne per quanto riguarda contratti precari e part time involontari. Insistiamo sulla necessità dell’entrata in vigore del protocollo degli appalti, con l’obiettivo di dare risposte salariali alle crescenti disuguaglianze sociali.
In ambito sanitario, la Cgil di Trieste ha espresso un giudizio negativo sull’ultimo atto aziendale che cambia radicalmente l’organizzazione sanitaria del territorio e penalizza in particolar modo Trieste e la sua esperienza storica. Per quanto riguarda l’economia, crediamo sia fondamentale rafforzare un modello di industria eco-sostenibile in relazione con i traffici Porto. A Muggia, il coordinamento Cgil ha coinvolto la cittadinanza sull’importante questione del nuovo Laminatoio delle Noghere, progetto previsto nel 2027. Come da campagna nazionale abbiamo promosso in regione le assemblee su fisco e previdenza, per aggredire il tema delle diseguaglianze con una proposta sostenibile in linea con i sistemi previdenziali europei. Proposta che è culminata con lo sciopero generale Cgil e Uil il 16 dicembre 2021.
Pertanto elenchiamo qui di seguito gli obiettivi sindacali per il 2022
1) Chiudere il protocollo appalti con il Comune di Trieste per dare risposte di salario e di diritti ai soggetti che erogano servizi pubblici.
2) Alla luce della delibera regionale del 23 dicembre 2021 mettere mano all’atto aziendale di ASUGI attraverso un confronto partecipativo, per difendere e rilanciare la sanità pubblica territoriale e dare risposte alle fasce più deboli della popolazione.
3) Rafforzamento e rilancio dell’industria in connessione con le attività del porto e in relazione con gli investimenti ambientali e energetici del PNRR (500 milioni per Trieste.
4) Promuovere processi partecipativi con soluzioni non predefinite per quanto riguarda urbanistica e progettazione: la cabinovia non ci convince per motivi di compatibilità ambientale e sostenibilità finanziaria. Bisogna ascoltare la cittadinanza (il 52% dei cittadini utilizza la mobilità privata).
“Su questo territorio manca un profondo e reale confronto con associazioni sociali economiche sindacali come punto reale di progettazione e sintesi per il territorio - sono le parole del Segretario Michele Piga - La sfida del PNRR è recuperare le distanze sociali e le disuguaglianze per offrire opportunità e sicurezza ai nostri giovani”.