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30/04/2021
Da Gorizia l’appello dei sindacati italiani e sloveni: “Stop discriminazioni per il lavoro transfrontaliero”
«Se è vero che sono state adottate misure che hanno parzialmente
tutelato il lavoro transfrontaliero, è anche vero che la mobilità
di frontiera ne ha pesantemente risentito. Il Consiglio
Interregionale Cgil Cisl Uil Zsss Ks90 auspica pertanto un pieno
ritorno alla libera circolazione». È quanto si legge nell’appello
lanciato oggi dalle organizzazioni sindacali italiane e slovene in
occasione del tradizionale saluto alla vigilia del Primo Maggio,
organizzato quest’anno sul valico della Transalpina, già sede
nazionale del primo Maggio nel 2004, per festeggiare, alla presenza
dei due sindaci, l’assegnazione a Gorizia-Nova Gorica del ruolo di
Capitale europea della Cultura 2025. Un appuntamento in vista del
quale il Csi e le organizzazioni transfrontaliere sollecitano i due
Comuni a programmare iniziative specifiche per valorizzare la cultura
del lavoro transfrontaliero.
È stato proprio questo il tema centrale
dell’iniziativa di oggi, attraverso la quale i sindacati hanno
voluto sottolineare «le questioni più rilevanti che hanno
penalizzato e continuano a penalizzare diritti e tutele dei
lavoratori transfrontalieri, in particolare in materia di smart
working, trattamento dell’assegno di famiglia, oltre ad altre
annose questioni relative alle prestazioni sociali, assistenziali e
al trattamento fiscale». Temi sui quali il sindacato, come spiega il
presidente del Csi Roberto Treu, «ha avviato proprio in questi
giorni un confronto con l’Autorità europea del Lavoro (Ela), con
l’obiettivo di eliminare le discriminazioni e le penalizzazioni,
arrivando a una piena parità di trattamento per il lavoro
transfrontaliero in campo economico, previdenziale e fiscale».